
OpenAI lancia “Deep Research”
OpenAI lancia “Deep Research”: Un nuovo strumento per la ricerca (e per gli studenti!)
Nell’era digitale in cui viviamo, gli strumenti di intelligenza artificiale si stanno rapidamente trasformando in veri e propri alleati, ma possono anche diventare oggetto di dibattito etico, soprattutto nel campo dell’istruzione. Un esempio emblematico è l’ultimo strumento di OpenAI, il “Deep Research”, lanciato di recente. (OpenAI lancia “Deep Research”) Questo nuovo tool, pensato per aiutare gli studenti nella ricerca per le loro tesine, potrebbe offrire soluzioni innovative ma solleva anche preoccupazioni relative al plagio e all’integrità accademica.
Cosa è il “Deep Research” di OpenAI?
Molti ex studenti possono testimoniare di aver scritto ricerche all’ultimo minuto, magari poche ore prima della scadenza. Ora, con l’inserimento di strumenti di intelligenza artificiale, le possibilità di “fingere” i propri elaborati aumentano considerevolmente. Il nuovo strumento “Deep Research” di OpenAI sembra essere progettato perfettamente per fornire questo tipo di assistenza, soprattutto se non vengono richieste fonti diverse da Wikipedia.
Costruito su un modello chiamato “o3” e rilasciato nei giorni scorsi, il “Deep Research” presenta somiglianze con il tool Gemini 2.0 di Google, lanciato lo scorso anno. Entrambi gli strumenti sono in grado di generare rapporti dettagliati in un arco di tempo che può variare dai 30 minuti a oltre un’ora, a seconda della complessità dell’argomento richiesto.
Funzionalità del Tool
La novità principale di OpenAI è che il “Deep Research” è disponibile per gli abbonati a ChatGPT Pro, al costo di 200 dollari al mese. Questo strumento si presenta come un assistente virtuale in grado di eseguire ricerche su Internet, eliminando la necessità di tirare fuori risorse da soli. Ad esempio, OpenAI ha chiesto a ChatGPT di analizzare i tassi di adozione di iOS e Android, e di trovare mercati in cui ChatGPT potrebbe espandersi. Il chatbot ha quindi posto domande di chiarimento, simili alle interazioni che si potrebbero avere con un professore universitario.
A differenza del suo omologo di Google, il “Deep Research” di OpenAI funziona in un pannello laterale, mantenendo l’utente aggiornato sui progressi della ricerca. Nel video dimostrativo fornito da OpenAI, l’AI cerca sondaggi sulla lingua in vari paesi e riferisce, ad esempio, di essere “alla ricerca di recenti sondaggi e rapporti sulla penetrazione degli smartphone per capire le tendenze digitali e l’interesse linguistico a livello globale”.
Le Fonti Utilizzate
Tuttavia, è importante notare che uno degli aspetti critici di questo strumento è la sua dipendenza da fonti facilmente accessibili, come Wikipedia. In un esempio di ricerca di mercato presentato, il chatbot ha citato ripetutamente Wikipedia, proprio come un giovane studente che cerca di giustificare un lavoro di ricerca dell’ultimo minuto. È importante tenere a mente che questo sistema non accede a libri non digitalizzati o a contenuti bloccati da un paywall.
Dopo che il chatbot ha generato il rapporto, l’utente può trovare l’elenco completo delle fonti in un pannello separato. Anche se lo strumento può utilizzare dati provenienti da fonti affidabili come Pew Research, c’è sempre il rischio che le informazioni siano interpretate erroneamente o basate su dati discutibili.

Vedi anche: Mark Zuckerberg e la Rivoluzione degli Occhiali Intelligenti
di PiazzaTrend
Riflessioni Etiche
Sebbene possa sembrare allettante per gli studenti svogliati, l’uso di strumenti come il “Deep Research” pone interrogativi etici significativi. Infatti, il processo di scrittura diventa una mera questione di effettuare ricerche tramite un bot, portando a una potenziale maggior presenza di plagio nelle accademie. OpenAI ha ammesso che il “Deep Research” è “molto intensivo sotto il profilo computazionale”, stabilendo che in futuro potrebbe esistere una versione meno potente per utenti Plus e Team.
La Concorrenza tra AI e Ricerca Umana
Il confronto tra la ricerca umana e quella assistita da AI continua a essere dibattuto. OpenAI sostiene di offrire uno strumento che può superare le prestazioni di Gemini Thinking e GPT-4o. Tuttavia, ci si può chiedere se un algoritmo, per quanto avanzato, sia in grado di sostituire il pensiero critico e l’analisi approfondita tipici del lavoro umano.
Conclusione
In conclusione, il “Deep Research” di OpenAI offre un interessante impiego dell’IA nel campo della ricerca, ma è fondamentale che gli studenti comprendano il valore dell’integrità accademica e dell’originalità. Combattere la tentazione di utilizzare questi strumenti come scorciatoia può rivelarsi essenziale per la propria crescita personale e professionale.
Iscriviti alla Newsletter!
Non perdere aggiornamenti su notizie tech e innovazioni del settore. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere contenuti esclusivi direttamente via email. E se ti è piaciuto questo articolo, non esitare a condividerlo sui social e lasciare un commento qui sotto! La tua opinione è importante per noi e aiuta a migliorare la nostra comunità!
Condividi :